Tumore al seno: ogni quanto effettuare una visita senologica o la mammografia?


Tumore al seno: ogni quanto effettuare una visita senologica o la mammografia?

Il tumore della mammella è il tumore più frequente nel sesso femminile colpendo una donna su otto ma in molti casi si può prevenire o diagnosticare in fasi molto precoci. Individuare un tumore ancora molto piccolo aumenta notevolmente la possibilità di curarlo in modo definitivo, ma è importante scegliere lo strumento più adatto.

I fattori di rischio del tumore al seno

Sono stati identificati molti fattori di rischio, alcuni modificabili come lo stile di vita, altri invece no, come l’età (la maggior parte di tumori del seno colpisce donne oltre i 40 anni) e fattori genetico­-costituzionali. Tra gli stili di vita dannosi si possono citare, per esempio, un’alimentazione povera di frutta e verdura e ricca di grassi animali, il vizio del fumo e una vita particolarmente sedentaria.

I fattori protettivi

Ci sono inoltre alcuni fattori legati alla vita riproduttiva che sono considerati protettivi nei confronti del tumore della mammella quali:

  • un periodo fertile breve (prima mestruazione tardiva e menopausa precoce),
  • una gravidanza in giovane età
  • l’allattamento.

Ogni quanto effettuare visita ed ecografia/mammografia per prevenire il tumore al seno o individuarlo ai primi stadi?

Tra i 20 e i 40 anni è consigliabile una visita annuale senologica dal ginecologo. Solo in situazioni particolari come per esempio in caso di familiarità per cancro mammario, è consigliabile l’ecografia mammaria eventualmente affiancata alla risonanza magnetica, o in caso di scoperta di noduli, è possibile approfondire l’analisi con eventualmente un agoaspirato o una biopsia del nodulo sospetto. La mammografia non è sempre raccomandata perché la struttura troppo densa del tessuto mammario in questa fascia di età renderebbe poco chiari i risultati.

Tra i 40 e i 50 anni le donne con presenza di casi di tumore della mammella in famiglia dovrebbero cominciare a sottoporsi a mammografia con cadenza annuale, meglio se associata a ecografia vista la struttura ancora densa del seno.

Tra i 50 e i 60 anni il rischio di sviluppare un tumore del seno è piuttosto alto e di conseguenza le donne in questa fascia di età devono sottoporsi a controllo mammografico ogni anno.

Infine, anche dopo i 60 anni la prevenzione oncologica è importante e, nel caso del tumore del seno, lo è ancora di più, dal momento che tra i 50 e i 70 anni il rischio di sviluppare questo tumore raggiunge il suo massimo. Gli esperti consigliano una mammografia ogni due anni almeno fino ai 75 anni perché la vita media si è allungata e si possono ottenere buoni risultati terapeutici anche in pazienti anziane.

Il tumore al seno è ereditario?

Il 5­7 per cento circa dei tumori del seno è ereditario, legato cioè alla presenza nel DNA di alcune mutazioni, soprattutto nei geni BRCA1 e BRCA2. È importante sottolineare che avere ereditato la mutazione non significa essere certi di contrarre prima o poi la malattia, piuttosto equivale ad avere un rischio più elevato rispetto a chi non ha la mutazione. Il test genetico non è dunque uno strumento di prevenzione nel senso classico del termine, ma si limita a fornire informazioni sul rischio di ammalarsi di tumore nel corso della vita e deve essere svolto solo in caso in caso di forte familiarità e dunque forte sospetto di ereditarietà del tumore. In base al risultato del test, si sapranno creare un piano di prevenzione individuale basato su controlli più frequenti e attenti che permetteranno di gestire al meglio il rischio e di individuare un eventuale tumore nelle sue fasi più precoci.

Vedi anche: Autopalpazione, visita senologica e mammografia: gli strumenti per la prevenzione del tumore al seno

Parole chiave: Salute per la donna, Senologia
Articolo pubblicato il a cura di:

Tumore al seno: ogni quanto effettuare una visita senologica o la mammografia?

Dott.ssa Maddalena Mallozzi

Medico chirurgo specialista in Ginecologia e Senologia

Nota: Le informazioni contenute in questo articolo non costituiscono in alcun modo strumento di autodiagnosi e non sostituiscono in alcun modo l'attività professionale o la letteratura scientifica e non devono essere usate come spunto per decisioni di tipo diagnostico o terapeutico.