Autopalpazione, visita senologica e mammografia: gli strumenti per la prevenzione del tumore al seno


Autopalpazione, visita senologica e mammografia: gli strumenti per la prevenzione del tumore al seno

L’autopalpazione rappresenta un primo strumento di prevenzione del tumore del seno, ma da sola non può bastare e deve essere abbinata, a partire dai 40 anni, o anche prima in caso di familiarità o alterazioni, a visite senologiche ed esami strumentali più precisi come ecografia o mammografia. L’autopalpazione è un esame che ogni donna dovrebbe effettuare da sola mensilmente (tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo se in età fertile: rispettare questi tempi è importante perché la struttura del seno si modifica in base ai cambiamenti ormonali mensili e si potrebbero di conseguenza creare, in alcuni casi, confusioni o falsi allarmi) e che permette di poter cogliere precocemente eventuali cambiamenti anomali.

Come si effettua l’autopalpazione?

L’esame si svolge in due fasi:

  • l’osservazione: permette di individuare mutazioni nella forma e colore della mammella o del capezzolo,
  • la palpazione: può far scoprire la presenza di piccoli noduli che prima non c’erano. Qualora si repertassero anomalie come retrazioni o cambiamenti della pelle, perdite di liquido dai capezzoli e cambiamenti di forma della mammella, è consigliabile consultare il senologo.

In che consiste la visita senologica?

Il senologo, prima di cominciare l’esame vero e proprio delle mammelle, esegue l’anamnesi, ovvero la raccolta di informazioni che potranno essere utili per dedurre il grado di rischio di sviluppare in futuro un tumore. Solo dopo aver terminato questa fase il senologo può procedere con l’esame clinico propriamente detto che parte con l’osservazione e termina con la palpazione: il medico compie tutti quei gesti che ogni donna dovrebbe compiere mensilmente nel corso dell’autopalpazione.
La visita senologica è indolore, effettuata nello studio del medico senza l’ausilio di particolari strumenti. Questo tipo di valutazione da sola in genere non è sufficiente a formulare una diagnosi precisa, ma può sicuramente essere utile per chiarire situazioni un po’ sospette.

Gli esami strumentali di prevenzione del tumore al seno

Gli esami strumentali più eseguiti sono la mammografia, e a seguire l’ ecografia e/o la risonanza magnetica. Anche se la mammografia rimane uno strumento molto efficace per la diagnosi precoce del tumore del seno, oggi sono disponibili anche altre tecniche diagnostiche come la risonanza magnetica (ancora limitata a casi selezionati) e la tomosintesi (una sorta di mammografia tridimensionale). Nei casi di secrezioni dai capezzoli, grazie ad indagini eseguite al microscopio, è possibile individuare eventuali cellule maligne o pre­maligne.

Vedi anche: Tumore al seno: ogni quanto effettuare una visita senologica?

Parole chiave: Salute per la donna, Senologia
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Nota: Le informazioni contenute in questo articolo non costituiscono in alcun modo strumento di autodiagnosi e non sostituiscono in alcun modo l'attività professionale o la letteratura scientifica e non devono essere usate come spunto per decisioni di tipo diagnostico o terapeutico.